Vittima del devastante terremoto della Valle del Belice, all'inizio dell'anno 1968 Gibellina, con una storia ricca di sciagure e dolore, fu ridotta interamente in macerie. Furono anni molto difficili per la popolazione che, decisamente provata per i numerosi lutti causati dalla catastrofe, dovette inoltre sopportare i due decenni vissuti nelle baracche.
Fortunatamente con gli appelli dei più importanti uomini di cultura di quei tempi, come Leonardo Sciascia, Guttuso e Carlo Levi, la piccola cittadina rurale vide finalmente un barlume di rinascita.
All'appello risposero i più grandi artisti dell'epoca che, con estrema umanità e umiltà, si unirono agli abitanti di Gibellina per costruire insieme il loro futuro. Non si scelse una ricostruzione ma la realizzazione di una città nuova che riscattasse l'originaria cittadina isolata e disperata, il tutto servendosi dell'ARTE.
Ecco la situazione attuale:
Nella foto KFP |
Gibellina Nuova è governata da una particolare atmosfera: la desolazione e la percezione dell'incompiuto, in contrasto con le straordinarie opere moderne e i colori che dipingono i suoi quartieri, trasmettono un' affascinante sensazione a metà tra l'inquietudine e la meraviglia.
Superata la Stella del Belice, appena arrivata nella cittadina, sono rimasta a bocca aperta davanti alla magnificienza del primo edificio, caratterizzato da un'enorme sfera in cemento bianco. Difficile da credere ma era la Chiesa Madre. L'inconsueta forma e la complessa struttura di questo edificio, da scoprire nei suoi angoli più nascosti, ha avuto un chiaro effetto calamita.
Un confronto che rende le proporzioni |
Il Municipio sorge nella piazza dedicata ai Caduti di Nassirya: la Torre Civica e le sculture bidimensionali della "Citta di Tebe" dominano questa sconfinata area dall'effetto surreale.
Non poteva mancare una visita al famosissimo Sistema delle 5 piazze di Thermes e Purini, in realtà non terminato perchè conta solo 3 piazze, perimetrate da un muro continuo (in tufo di Mazara), che argina le schiere delle case popolari e che possiede un corridoio sopraelevato che permette di affacciarsi sulle piazze (i cancelli per accedere al "ballatoio" erano chiusi, purtroppo).
A circa 5 minuti da Gibellina Nuova si trova il Baglio dei Baroni Di Stefano (da raggiungere in macchina): ospita la Fondazione Orestiadi e la stupefacente "Montagna di sale e i Cavalli" di Paladino.
Io sono quella in basso a destra. |
Lo straordinario mega-Cancello-ultramoderno del Cimitero Monumentale della cittadina:
Il cartelloa sinistra dice "Riferimento all'irripetibile" |
Problemi causati da "carenze economiche" e "cattive gestioni", ancora una volta l'eccezionale potenziale Siciliano non riesce a spiccare il MeritatoVolo.
SobSob
Foto: Special thanks to KFP.
spettacolare! bella recensione e belle foto
RispondiEliminaBelle foto Fede, brava! :)
RispondiEliminaIl mio debutto nel mondo della fotografia! Inoltre il posto si presta.....Grazie!
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